In ricordo del quarto anniversario della morte del nostro Fondatore dottor Gianni Cavatton avvenuta l’11 aprile 2014
Era il settembre del 1989 quando ho incontrato per la prima volta il Dottor Gianni Cavatton.
Eravamo presso l’ospedale Giustinianeo, lo ricordo bene, lavoravo lì già da diversi anni, e quella mattina, dopo una breve presentazione e una visita ai locali, sono cominciate le visite ai donatori intervenuti.
Dopo qualche giorno, il Dottor Cavatton ha riunito tutto il personale del Centro Raccolta, per farsi un’idea sulle possibilità di rinnovamento dei servizi.
Infatti, anche se i locali erano stati sistemati da poco, mancava una riorganizzazione del Centro Raccolta Sangue che permettesse di operare con efficienza.
è partito tutto da lì, nel giro di poco tempo sono stati infatti recuperati nuovi schedari, sono state preparate nuove cartelle cliniche, aggiornate con la situazione reale dei donatori, sono stati attivati tre ambulatori per visite ai donatori invece di uno e addirittura è arrivato un nuovo elettrocardiografo, omaggio di un istituto bancario a beneficio di tutti i donatori.
è stato, di fatto, riorganizzato il sistema.
Era però solo l’inizio, in quanto il Dottor Gianni Cavatton ha poi cominciato a partecipare a riunioni serali, organizzate dalle associazioni di donatori di sangue della provincia di Padova, per promuovere le donazioni di sangue e derivati, con l’obbiettivo di rendere il Servizio Trasfusionale di Padova sempre più autosufficiente, o comunque meno vincolato dalle altre strutture della provincia.
Ricordo anche altre iniziative particolari, come le “domeniche per la donazione di sangue“, con il coinvolgimento di associazioni del territorio che si impegnavano a far arrivare al Centro Raccolta sangue un numero di almeno 50 di donatori.
Senza dimenticare la campagna di informazione per il buon uso del sangue, culminata addirittura in un indimenticabile tour-de-force natalizio.
La proposta infatti, in occasione di un Natale, di spedire un biglietto di auguri di buone feste a tutti i donatori, con una dedica appropriata e le firme di tutto il personale, sembrava una cosa difficile, per non dire impossibile!
E invece il recupero di una vecchia stampante a colori, in aggiunta al Dottore che si è recato in tutti i negozi di cartucce di Padova per recuperare tutte quelle compatibili, ha permesso di stampare più di cinquemila biglietti, che poi sono stati piegati e firmati da tutto lo Staff.
Un lavoro svolto fuori servizio, ma molto gratificante, soprattutto vedendo poi il sorriso di ringraziamento di chi ritornava a donare dopo aver ricevuto gli auguri.
Nel 1999 è nata l’Associazione “Amici dell’Ospedale”.
Partendo da una idea del Dottor Gianni Cavatton, ci siamo rimboccati le maniche per rendere concreta la cosa. Devo dire che il lavoro svolto per creare l’associazione è stato impegnativo, in quanto la ricerca di un logo adeguato, di un nome, la creazione di una tessera identificativa e la stesura dello statuto, hanno richiesto l’impegno forte e costante di molte persone.
Alla fine ce l’abbiamo fatta, arrivando a presentare l’associazione al pubblico con un convegno tenutosi nella Sala Morgagni dell’Università di Padova, al quale hanno partecipato diversi relatori, come l’allora Presidente della Regione Veneto Dr. G. Galan, i presidenti delle varie commissioni regionali, il Vescovo di Vicenza Monsignor P. Nonis, il Presidente dell’associazione ‘Amici dell’Ospedale di Milano’ Prof. G. Sirchia e il Sindaco di Padova G. Destro.
La presentazione e l’introduzione del convegno è stata affidata al Dr. S. Baraldi, allora presidente dell’associazione ‘Amici dell’Ospedale di Padova’.
A seguito del forte entusiasmo della presentazione, il Dottor Gianni Cavatton, ha fin da subito cercato di contattare i responsabili di laboratori analisi, per agevolare i donatori dell’associazione sui controlli di prevenzione. Infatti, i “controlli non legati alle donazioni di sangue” non erano inizialmente inclusi nell’offerta proposta ai donatori.
In seguito invece, si è potuto offrire un vasto elenco di prestazioni in regime di convenzione, come visite dermatologiche (in particolare controllo dei nei), visite dentistiche, etc., il tutto senza mai perdere il senso alla base di tutto questo: che tutti i donatori di sangue o di plasma, indipendentemente dall’associazione di appartenenza, vengano trattati nello stesso modo in centro raccolta del sangue.
Tutto questo ben si riassume in una sua celebre frase: “I donatori di sangue sono un orgoglio in questa società“.
Non dimentico neanche il sostegno che il Dottor Gianni Cavatton dava al personale in servizio. In Centro Raccolta Sangue era costante la sua presenza, anche quando c’erano delle difficoltà su improvvisi inconvenienti. Si lavorava bene, c’era molta armonia con tutti, sia con i donatori che con i colleghi di lavoro.
Personalmente ho avuto modo di conoscere il Dottor Cavatton anche fuori dall’ambiente di lavoro, trovando sempre una persona attenta ad ascoltare e piena di risorse.
Poi il 31 gennaio 2001 è cambiato tutto.
Troppe cose sono state dette e scritte da persone invidiose, cattive, che non meritano di essere ripetute per rispetto del Dottore.
Purtroppo il Dottor Gianni Cavatton è mancato il giorno 11 aprile 2014 e ritengo che il miglior modo per onorare la sua memoria sia ricordare quanto (ed è molto) di buono ha fatto.
L’associazione Amici dell’Ospedale è una di queste cose e continuerà sostenere i donatori di sangue ed emoderivati nella prevenzione oltre a supportare l’Ospedale Civile di Padova con le donazioni dei propri iscritti.
Come Presidente dell’Associazione, sostenuto dal Direttivo e dagli iscritti, farò tutto il possibile per continuare il percorso intrapreso nel 1999.
Un grazie al nostro Fondatore e a tutti i donatori che hanno creduto e credono nel lavoro dell’Associazione Amici dell’Ospedale.
il Presidente Dario Spinello
In ricordo di un Grande Uomo
Conobbi il dottor Gianni Cavatton nel 1998 e da subito ebbi la sensazione piacevole di trovarmi di fronte ad un uomo buono ed estremamente semplice.
Successivamente, nel 1999, divenni donatore di sangue e quindi potei conoscere il dottor Cavatton anche sotto l’aspetto professionale, in quanto allora egli dirigeva il Centro Raccolta Sangue di Padova.
Raramente mi è capitato di incontrare una persona che era sempre se stessa, in pubblico ed in privato. Sul lavoro era scrupoloso, ma capace di fulminee ed irresistibili battute capaci di rendere cordiale un ambiente comunque impegnativo come l’ospedale.
Grazie a lui, quando ti alzavi dal lettino, dopo aver donato, avevi l’impressione anzi la certezza di aver fatto una buona azione e di averla compiuta con assoluta tranquillità.
Le vicende dolorose ed ingiuste che gli sono successivamente accadute, lo hanno portato lontano dal suo lavoro e lo hanno profondamente segnato; ma non gli hanno impedito di utilizzare la sua brillante e vivida intelligenza nella gestione di quella che è l’opera più bella e concreta che egli ha lasciato ed alla quale si è dedicato fino alla fine: gli Amici dell’Ospedale.
Per me, che ho avuto il privilegio di stargli accanto in quest’ultima fatica, è stata l’occasione per crescere ed imparare tante cose; avevo con lui un rapporto quotidiano che cominciava con: “Buongiorno, Dottore, come sta?”, mai uscito dalla giusta e rispettosa formalità, ma nella sostanza profondissimo, praticamente paterno.
Anche adesso che non c’è più, mi pare ogni mattina di vederlo seduto dietro la scrivania che mi sorride e mi ricorda il precetto più bello e più simpatico per un donatore: è sempre meglio donare che ricevere!
il Vicepresidente Luigi Scarpati